Perché ogni sera vuoi uno spuntino dopo cena: il significato psicologico

Se anche tu sei abituato a fare uno spuntino dopo cena, allora dovresti scoprire quello che è il significato psicologico di questo gesto: ecco cosa vuol dire.

Come è noto, tra le nuove frontiere che si spalancano davanti ai nostri occhi non si può non puntare i riflettori sulla psicologia. Rispetto al passato, infatti, si dà una maggiore attenzione in senso assoluto all’aspetto di natura psicologica ed in questo modo sono tanti i benefici che vengono garantiti alle persone. Basti pensare, in tal senso, a quante persone, proprio grazie al fatto che si parli liberamente di salute mentale e di benessere di questa sfera della nostra vita, si sentono meno soli da questo punto di vista. Ma ovviamente sono tanti gli aspetti da contemplare.

In tal senso, infatti, gli studi sulla psicologia che si stanno portando da diversi anni hanno come obiettivo anche quello di spiegare alcune abitudini che sono sviluppate e che hanno una propria spiegazione. Una di questi è assolutamente quella relativa allo spuntino da fare dopo cena e prima di andare a letto. C’è una spiegazione che sviluppa questa abitudine che molte persone hanno ed è un qualcosa che merita sicuramente attenzione e che ha tanti risvolti di interessi, come si suole dire. Auguriamo una buona lettura a tutti.

Spuntino dopo cena, ecco che cosa vuol dire psicologicamente

Si potrebbe erroneamente ed in maniera anche semplicistica pensare che dietro la voglia di uno spuntino post cena o prima di dormire ci sia solo la fame. La spiegazione, in realtà, ce la offre la psicologia, che ci dice come ci siano almeno due motivazioni di base. La prima è la ricerca di conforto. Al termine di una giornata stressante e stancante, il cibo viene associato ad un momento di piacere dal momento che attiva i percettori del piacere del cervello, rilasciando dopamina.

Il tentativo di regalarsi un momento di relax e di piacere al termine di una giornata intensa è, però, solo la prima delle due opzioni che sono state elaborate. In altri casi, invece, si tratta di una fame, per così dire, emotiva e non reale. Mangiare, infatti, può essere un modo per colmare un vuoto emotivo che si crea in molte persone ed ottenere in questo modo una forma di distrazione rispetto ai pensieri negativi.

L’ultima motivazione si presenta soprattutto nel momento in cui si scelgono cibi particolarmente calorici oppure con il classico “comfort food”. Il comportamento in questione, però, può diventare una pericolosa abitudine che poi può risultare difficile da rimuovere dalla nostra routine giornaliera.